giovedì 22 dicembre 2022

Seregno

"Il Pino" suona strano, ma in Lombardia l'articolo è d'obbligo ed io subito lo adottai (mi sono sempre impegnata per adeguarmi ad usi e costumi dei paesi che mi ospitavano). Il suo nome naturalmente era Giuseppe e viveva a Seregno con la sua numerosa famiglia, anche se era scapolo. Vi era a capo, quando li conobbi, una matriarca, che, pur essendo rimasta vedova, continuava ad organizzare la vita ed il lavoro dei figli.

Questa famiglia, di cognome Canzi, aveva accolto mio padre come un figlio quando era arrivato da quelle parti perché lì c'era lavoro.

Del nostro viaggio a Seregno ricordo la puntata sino a Chiasso giusto per passare la frontiera e comprare cioccolato svizzero.

Nel corso degli anni Pino venne qualche volta a Cassine perché mio padre aveva a cuore gli amici cui evidentemente era grato per essergli stati a fianco in quel cammino di apprendistato durante il quale aveva imparato a vivere: ad affrontare le difficoltà e a cercare soluzioni senza fare troppo conto sui genitori lontani.

Purtroppo nel corso degli anni il dolore colpì  i Canzi che, a causa di un incidente sul lavoro, perdettero uno dei fratelli minori. Non andai al funerale.

L'ultima volta che passai da Seregno ero in treno: una decina di anni fa raggiungemmo Lugano facendo la tratta Genova Milano e poi Milano Ticino (TILO, Ticino Lombardia). Eravamo infatti camperisti e qualche volta svernammo in Liguria. Alla frontiera le guardie percorsero il treno avanti e indietro con scrupolo, ma non ci fu alcun ritardo.
 

lunedì 19 dicembre 2022

Messaggi dall'Aldilà

 

Ho rispolverato il libro di Sylvia Browne nei giorni precedenti il Natale 2022 pensando che avrei potuto condividerlo con L. Infatti ho saputo che ha sofferto per la morte di un giovane a causa di un incidente in moto. Poi questo libro mi é stato chiesto in prestito e sto temporeggiando, non sapendo a chi passarlo. Fatto sta che l'altra sera mi sono soffermata su un vecchio episodio che mi ha toccata profondamente. Sono trascorsi più di dieci anni dal momento in cui... stavo raccontando a Layla ciò che avevo letto sul passaggio dalla vita terrena a quella ultraterrena attraverso la morte fisica.


 

A pagina 50 avevo letto infatti che nel momento in cui giungiamo nell'Aldilà ci accolgono i nostri cari, parenti ed amici. Eravamo nella camera da letto dove Giuseppina da alcuni giorni se ne stava con gli occhi chiusi, facendo solo qualche gesto con le mani, portando alla bocca qualche cucchiaino d'acqua, senza proferire parola, senza rispondere alle domande che le rivolgevamo.

Non feci alcun cenno agli animali perchè questo particolare non mi aveva colpita durante la lettura.

Mentre Layla mi ascoltava in silenzio mia madre disse: "Io ci credo" e poi non aggiunse altro. Furono queste le sue ultime parole.