Mi piaceva anche la voglia di ballare che ci contagiava quando eravamo a tavola, o comunque dediti ad altre attività, sentivamo le note di un pezzo che ci piaceva e… pronti via! Ci alzavamo a ballare.
Anche se non sono mai stata brava a ballare il liscio, e me ne accorsi quando le scuole di ballo iniziarono a sfornare coppie tecnicamente più preparate, con lui mi sentivo sicura e riuscii a portare sulla pista quella disinvoltura ancora per molti anni, anche senza mio padre.
Mi sentivo leggera ed elegante in quel volteggiare fino allo sfinimento.
Questa, se mai ce ne fosse bisogno, è la prova di come cresciamo in balia di sentimenti e sensazioni contrastanti, talvolta motivati, talvolta del tutto immotivati: davvero marionette guidate dall'inconscio a discapito della consapevolezza che viene meno se non ci fermiamo per riportarci esattamente là dove siamo. Ma nessuno ci ha insegnato quali rischi corriamo quando ci abbandoniamo ai ragionamenti, quando valutiamo, soppesiamo, scegliamo, privilegiamo, affondiamo pezzetti di noi… così quando il sistema si imballa non riusciamo a tirarcene fuori.
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