domenica 2 gennaio 2022

In camper


In camper







 

Avvolto ben stretto nel mio sacco a pelo, sulla sabbia morbida, sento le onde che s’infrangono a pochi metri da me. Ho un piccolo camper, attrezzato con il minimo indispensabile […] Mi sento totalmente libero. La felicità che provo viene da me, da dentro, e non dal luogo in cui mi trovo. Il mio spirito, però, appartiene a questo posto: sono circondato dalla natura, su una spiaggia deserta, con dei vicini deliziosi che credono nelle stesse cose in cui credo io. Nient’altro.” (Sergio Bambarén, I sogni dei bambini, Sperling & Kupfer, Milano, 2011, pag. 111)

 


 

 

Quando aveva poco più di vent’anni e frequentava l’università, proprio nel cuore dell’inverno, Anna si era sentita proporre da suo padre un viaggio in camper lungo la costa del Mediterraneo fino all’Andalusia. Era per lei un’esperienza nuova che accettò con entusiasmo subito dopo aver preso atto che sarebbe uscita dalla stagione fredda ritagliandosi un periodo di sole-mare-azzurro che le piaceva tanto. Era gennaio e già la Catalunya li accolse con un tepore piacevole: Tossa de Mar era in fermento e la strada di costa piena di ciclisti! Le tappe furono numerose, accompagnate sempre dal sole, anche se le pozzanghere stavano ad indicare che la pioggia era passata di lì. Alcune città si preparavano per il Carnevale con un ricco programma, ma queste attrazioni non erano per loro. Si fermarono a lungo, invece, nel parco naturale di Cabo de Gata, dove non c’erano quasi tracce di urbanizzazione e le greggi pascolavano tranquille sui terreni aridi e sabbiosi. Ad Anna tornò anche la voglia di disegnare, oltre che di fotografare, perché il vento aveva eroso le dune costiere creando spettacolari figure. Comparivano qua e là mulini, rigorosamente bianchi col tetto grigio, e borgate di piccole case chiare che parevano disabitate tanta era la quiete. Vivere sul camper, proprio di fronte al mare, la faceva davvero sentire privilegiata.

 


 

Probabilmente quell’area risultava così tranquilla perché l’inverno e l’obbligo scolastico tenevano lontani i turisti. Gli altri camper, che arrivavano e partivano con discrezione, erano quasi tutti provenienti da paesi del Nord Europa: coppie prevalentemente di mezza età, talora con il cane al seguito.

Durante un’escursione Anna era rimasta colpita da un cartello che metteva in guardia i bagnanti circa il pericolo che le correnti marine costituivano in quel punto dove si incontravano, tanto da rendere difficoltoso il recuperare la riva. Non aveva mai pensato che il Mediterraneo potesse nascondere pericoli. Tuttavia era consapevole della forza della Natura, che da sempre sorprendeva l’uomo prima perché non era abbastanza preparato per affrontarla e più recentemente per i cambiamenti climatici. In un modo o nell’altro la natura poteva essere sorprendente tanto nella meraviglia quanto nel pericolo. Tuttavia poteva donare esperienze stupefacenti a chi era in grado di coglierle. Anna, nei suoi appunti, iniziò ad usare la maiuscola: Natura.



 

Nessun commento:

Posta un commento