giovedì 13 gennaio 2022

Gloria

 

 


 

  1. Gloria

Anna si è unita da qualche mese ad un gruppo di supporto che si rivolge a persone costrette a lunghi periodi di isolamento. I volontari le raggiungono telefonicamente oppure utilizzano piattaforme precedentemente installate grazie alle quali ci si può anche vedere. Sono appuntamenti importanti, quelli con i volontari, specialmente se hanno capacità e competenze; altrimenti fanno comunque un po’ di compagnia e permettono di chiacchierare un po’. Dopo essersi preparata una tisana, Anna si accomoda sul divano e chiama la sua nuova amica. Si sono sentite un paio di volte ed avverte l’urgenza di mostrarsi puntuale e disponibile.

Di cosa mi parli oggi?” chiede in modo diretto dopo i soliti convenevoli.

Di quanto mi è successo quest’inverno, perché temo che sia rimasto in me un senso di incertezza ed apprensione, che mi spinge a restare in casa ancor più di quel che dovrei fare. Non penso più con gioia a viaggi ed uscite con mio marito. Sarà che ora non è qui, come ben sai… ma non faccio progetti neppure per i mesi a venire…”

Raccontami quello che ti è successo…”

Farò di più: voglio leggerti gli appunti che ho buttato giù a caldo… sei d’accordo? Dopo ne parliamo…”

Va benissimo. Ti ascolto…”

Appena ritrovate le ‘certezze’ che permettono a chi è avanti negli anni di vivere consapevolmente e di sentirsi ancora pieni di energia, ti piomba addosso la burrasca Gloria! Ma cavolo, non siamo mica andati ai Caraibi o in Florida! Nel tentativo di svernare un po’ al caldo – un poco più al caldo rispetto alle giornate grigie e gelate dei paesi di pianura nell’alessandrino – si arriva in Spagna, in quel di Valencia, dove la gente ti saluta per strada anche se non ti conosce. Parlo dei pensionati, ovviamente. Qui tutto costa meno, rispetto al nord Italia: affitti, cibo, autostrade meno cari permettono a pensionati che in Liguria non arrivano a fine mese di fare la spesa con entusiasmo, consumare cibi a chilometro zero e fare ogni giorno la salutare passeggiata sul lungomare al sole. Poi all’improvviso arriva la burrasca Gloria, annunciata, per carità, con tutte le raccomandazioni che un evento così importante reca con sè. E lui, l’uomo di casa, minimizza fino all’ultimo: ci sono persone che camminano sulla spiaggia… il mare è mosso, ma niente di che… Poi piove, piove e piove. Tira vento con raffiche importanti. L’acqua incomincia a salire fino a ricoprire tutti quanti i marciapiedi. Bomberos e Guardia Civil passano avanti e indietro, mettono transenne, ma continua a piovere. La televisione si occupa prevalentemente delle nevicate all’interno perché le strade sono ghiacciate e pericolose. Lungo la costa si chiude il porto a Valencia, l’aeroporto ad Alicante, poi alcuni paesi si arrendono e chiedono lo stato di calamità perché l’acqua ha invaso strade e piazze, ma soprattutto ha danneggiato le attività commerciali che si affacciano sul lungomare. Molte persone lavorano per chiudere con assi e paratie, che terranno lontane dalle vetrine e dagli accessi sia le onde sia gli oggetti che queste ultime scagliano con forza dinnanzi a sé. Non è chiaro se questo lavoro sia stato fatto preventivamente. Come in Italia. Allerta rossa. Scuole chiuse. Come in Italia. Tanta strada per svernare al caldo e poi una burrasca fa cadere tutte le tue certezze! Anzi, le mie… o meglio le nostre. Sul camper saremmo stati peggio, lo sappiamo. Qui possiamo girare per casa, siamo abbastanza in alto, ma guardare fuori e vedere tutto allagato fa una certa impressione. Forse, se avessimo avuto il camper, ascoltando le previsioni avremmo potuto decidere di mettere in moto e via! Ma dove poi? Saremmo scappati a casa? “Certo che non si può proprio stare tranquilli!” ci lamentiamo da bravi ultrasettantenni, e questa banalità pesa. La televisione ora trasmette le immagini della Parigi Dakar, perché anche questa competizione è stata vinta da uno spagnolo. Nel deserto tutto appare estremo. Che Gloria sia stato soltanto un nubifragio come tanti altri che ci ha privato del wifi cosicchè non possiamo neppure vedere un film in italiano? Che sia questo il vero motivo per cui stasera siamo così ‘sconvolti’?”



 

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