Dublino
E’ trascorsa in un lampo la settimana, Angelo si è ambientato, ha ampliato la cerchia delle conoscenze ed ora può ritenersi soddisfatto dell’opzione Irlanda.
Decide di preparare il proprio curriculum e di inviarlo a tutte quelle ditte, trapiantate per ragioni fiscali in questo Paese, che ricercano figure corrispondenti al suo profilo.
Procede velocemente, trasmettendo on line i propri dati: gli ci è voluto un po’ di tempo per la stesura del curriculum, ha fatto un lavoro meticoloso, ma pensa sia fondamentale inviare un profilo completo e dettagliato. Del resto gli servirà anche in seguito.
Passano appena dieci giorni e riceve una mail da Amazon, precisamente dalla sede di Dublino: una donna gli si rivolge con gentilezza, ma anche con chiarezza e determinazione, pregandolo di confermare innanzitutto la sua volontà di procedere con i colloqui, per non perdere tempo da ambo le parti. I colloqui saranno due: il primo, preselettivo, potrà svolgersi telefonicamente e durerà poco più di un’ora; il secondo dovrà tenersi assolutamente in sede di lavoro. Quanto alla necessità di trasferire la propria residenza, l’azienda si dichiara disponibile a fornire tutto l’aiuto necessario.
E’ venerdì ed Angelo decide di prendersi l’intero fine settimana per rispondere: ha bisogno, infatti, di rifletterci su perché Amazon ha due sedi in Irlanda, precisamente a Dublino, dove si fornisce supporto tecnologico per i siti Web, e a Cork, sede in cui si presta l’assistenza ai clienti.
Guardando su Googli Maps la collocazione di Amazon in Burlington Plaza a Dublino, sfogliandone le immagini caricate, con alberi spogli, cielo grigio, cemento, vetro, non è sicuro di aver avuto in testa proprio quell’idea dell’Irlanda, quando ha inviato il curriculum. La campagna verdeggiante e luccicante per la pioggia fa ormai parte del suo quotidiano e non intende rinunciarvi alla prima occasione che gli si presenta. Diverso sarebbe se la sede fosse Cork. E il gruppo musicale in cui si appena inserito? Angelo decide di dormirci su e magari di fare un paio di telefonate a suo padre e a Camilla. Anche una chiacchierata con Erik si rende opportuna, quindi gli manda un messaggio chiedendogli se sia disponibile per un incontro nel primo pomeriggio. Erik conferma. Forse pensa ad una proposta relativa alla scaletta dei pezzi musicali.
Si incontrano al solito tavolo d’angolo, dove possono parlare in relativa tranquillità, pur trattandosi di un locale pubblico. Angelo viene subito al punto e manifesta tutta la sua perplessità. Erik invece si dimostra molto più sicuro di sé, perché ha già affrontato scelte di questo tipo e ha detto un no deciso alla città. Ci bevono su e si salutano con calore, anche se saranno di nuovo insieme tra un paio d’ore.
Durante la notte Angelo sogna un gabbiano solitario che osserva, immobile, il battello ancorato nel canale che scorre presso la sede di Amazon. Il battello presenta una scritta invitante a pranzare a bordo, in navigazione, ma appare chiuso, come se fosse stato abbandonato: nessun segno di vita. Quando si sveglia Angelo è pervaso da una sensazione di vuoto: ogni entusiasmo per cogliere al volo l’opportunità di lavorare in Irlanda si è spento. Proprio non va. A mezzogiorno chiama Camilla e le riversa addosso tutta quella che ora è diventata angoscia.
Lei fatica a trovare le parole per tranquillizzarlo: in fondo non è successo niente, è in tempo per rifiutare con fermezza e gratitudine al tempo stesso: questo lavoro farà magari la felicità di un altro giovane uomo. Deve vedere il rifiuto da una prospettiva diversa.
Camilla ha ragione. E’ abituata ad affrontare i problemi dei suoi alunni e Angelo, in questo caso, si è rivolto a lei chiedendole l’aiuto di cui ha bisogno. Le parole sincere sono arrivate diritte a smantellare i suoi timori e a supportare i suoi progetti… che fantastica insegnante è!
Non rinuncia tuttavia a chiamare suo padre, come ha progettato, per ascoltare quella voce che per tanti anni gli ha fornito “la” guida di cui aveva bisogno. Sempre all’ora di pranzo, perché preferisce non disturbarlo nei momenti in cui potrebbe dedicarsi a qualche attività. Sa che pranzare per suo padre è solo una questione di sopravvivenza, non ha il culto della tavola imbandita e del cibo curato. Lo sa perché è così anche per lui: ama mangiare quando ha appetito, ma gli va sempre tutto bene. Perché sia commestibile, ci scherza su.
La chiacchierata al telefono è pacata: anche da suo padre gli giungono parole di supporto che lo invitano in particolare a non intraprendere mai percorsi per i quali nutra qualche dubbio. Magari la mente lo spinge razionalmente verso quella direzione, che contempla stipendio buono, possibilità di carriera, autonomia e sicurezza economica, ma è proprio il subconscio, che è la voce dell’anima, a dover guidare l’uomo. Quella vocina è fondamentale! Angelo ha l’impressione di conoscere già questo principio, ma la confusione, in cui l’ha catapultato la mail inattesa, non gli consente di esaminare le proprie emozioni con distacco. Tuttavia ora sa cosa deve fare: domani preparerà con calma la risposta e declinerà cortesemente l’offerta di lavoro precisando di non aver alcuna intenzione di andare a vivere a Dublino. Tuttalpiù potrebbe prendere in considerazione la sede di Cork.
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