Foto 2
In questa fotografia, che poteva essere utilizzata anche come cartolina postale (erano molto più avanti nelle città sul mare rispetto alla campagna piemontese nei primi decenni del secolo scorso), Rita appare molto bella: una giovane donna dai capelli corvini, curati e tagliati secondo la moda, gli occhi scuri e la fossetta sul mento. Anche la statura è notevole. Giuseppe la cinge con fierezza. Cosa l’avrà mai colpita in questo giovane? Per amore è convolata a nozze lasciando il mare, l’attività avviata, e si è trasferita nella periferia di un paese.
Lui le ha offerto una casa con terreno, pozzo, laboratorio, portico e cantina. Tuttavia il loro matrimonio non è stato”benedetto” dalla nascita di un figlio. Questo avrà pensato durante i primi anni: ci avranno provato e riprovato, l’avrà anche perso, un bambino (succedeva spesso e a quei tempi non c’erano molte alternative: era più facile rassegnarsi).
Ma il non avere figli le sarà sembrata una benedizione molti anni dopo, quando morirono – a poco tempo l’una dall’altra – le due bellissime figlie della sorella, Magda e Giovanna: la più giovane per malattia, la primogenita per un incidente.
Così anche Luigina, la sorella di Rita, che aveva fatto un matrimonio da favola, non ebbe modo di veder crescere un nipotino.
La vita sa essere molto crudele ed è facile dire che, dopo ogni caduta bisogna avere il coraggio di rialzarsi, ma solo un carattere determinato, unito ad una grande forza d’animo e ad un profondo senso dell’umana dignità potevano – e possono – sostenere una madre che perde un figlio: la sua vita è segnata da un profondo senso di privazione e da uno smarrimento che sconfina continuamente nella tristezza. Forse l’aiutare altri aventi bisogno potrà dare significato ai suoi giorni. In ogni modo Rita è invecchiata con dignità e serenità, che sono apparse anche più evidenti durante il periodo di vedovanza.
Era la zia Rita.
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