giovedì 13 gennaio 2022

Laghi


 

                                                                          

     

     Laghi



 

 

 

Rivedendo le riprese con la classe Camilla invita i ragazzi ad esprimere i loro commenti.

Due operai, in abbigliamento che rispetta completamente le norme di sicurezza, trapiantano nelle aiuole piantine di primule dai diversi colori secondo un disegno ben definito. Ricordano le operazioni di preparazione di un’infiorata, quando i petali sono ancora separati a seconda del colore e vanno via via a comporre un quadro d’insieme tanto preciso quanto inaspettato.

Appartengono ad etnie diverse: uno è bianco, l’altro nero, ma operano insieme con affiatamento, buona volontà e rispetto, sicché viene spontaneo indicarli come un esempio di collaborazione costruttiva, ma anche come testimonianza del superamento di qualsiasi forma di razzismo. Uno degli alunni, infatti, sostiene che, almeno in Svizzera, il razzismo sia ormai superato, ma Camilla teme che non sia così.

Quando controlla l’Ansa per verificare cosa sta succedendo in Italia, dove ha le proprie radici, legge di cori razzisti, di accoltellamenti tra tifoserie, di contestazioni per traguardi raggiunti grazie al merito, quando il colore della pelle è diverso… e tanto altro. Soffre quel clima di odio che permea le regioni del Nord, che poi sono quelle che visita più spesso. Per fortuna in Svizzera si respira aria diversa, tuttavia avverte una certa diffidenza nei confronti dei connazionali che purtroppo tendono ad eludere le più semplici norme relative al rispetto per l’ambiente. Ricorda di aver visto un grande manifesto che invitava a trattare il lago proprio come l’acquario di casa: l’ha persino fotografato perché le è sembrata un’idea geniale e semplice al tempo stesso. Occasionalmente frequenta un parco comunale in riva al lago, dove i bambini possono fare il bagno ed i prati sono puliti: ci si può sedere ovunque, camminare scalzi senza pericolo di pungersi con oggetti acuminati abbandonati dall’uomo, sedersi per leggere o fare yoga, ginnastica, meditazione, merenda… mentre le acque dei laghi italiani, su cui si affacciano splendide ville, più o meno storiche, sono fortemente inquinate perché vi si riversano liquami di ogni tipo. Pensa al lago di Varese, dalle acque torbide, al lago Maggiore le cui sponde sono sfregiate dall’incuria e dal comportamento oltraggioso e irrispettoso, al lago d’Iseo sul cui fondale giacciono ordigni bellici da decenni… Certo sa che non è così ovunque, ci sono le eccezioni, ma quanto lavoro resta ancora da fare! Di educazione ambientale, prima di tutto.

Forse uno scambio di esperienze tra paesi gemellati potrebbe essere un primo piccolissimo passo: sarebbe un toccare con mano che i ragazzi sono ragazzi dappertutto, ma poche decine di chilometri oltre confine fruiscono di strutture sportive annesse alle scuole, che sono disponibili anche la domenica, non sono cintate e chiuse da lucchetti, perché qui essi non compiono atti vandalici che danneggerebbero prima di tutto loro stessi, non ci pensano nemmeno a rovinare quei campi di basket, calcetto, pattinaggio su cui possono divertirsi dopo essersi ritrovati per stare assieme. Appartengono anche a loro, sono sempre a disposizione, perciò sembrano, a vederli, ben contenti di fruirne.

Quasi certamente i ragazzi italiani, invitati magari ufficialmente dai loro compagni previa l’organizzazione di un torneo, concorderebbero che è meglio avere strutture fruibili piuttosto che chiuse a chiave, a patto di usarle senza vandalizzarle. Ovviamente ci sarà un contenitore per i rifiuti e… perché non usarlo?

Suona la fine della lezione: si è fatta un po’ di educazione civica e si è gettato un nuovo seme. Per le riprese ci sarà tempo domani.














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